di Eugenio Ferrari

 

Una domanda a voi che state leggendo questo post “ferragostano”: ma a proposito di EXPO 2015, se si esclude il solito immancabile scandalo di corruzione ecc, ci avete capito qualcosa ? E di quanto sia stato fatto di veramente concreto, a parte i soliti slogan, per favorire l’accesso allo stesso delle nostre piccole e micro imprese, avete qualche notizia ? Mi pare siano questioni urgenti e di importanza fondamentale ma che siano del tutto evitate proprio da coloro che dovrebbero indicarci non dico verità assolute, ma anche solo qualche traiettoria utile alle nostre PMMI, realmente percorribile e almeno con dentro un po’ di buon senso. 

Tanto per cominciare, vedo che l’argomento EXPO 2015 in ottica PMMI e RETI è  quasi del tutto dimenticato e ignorato anche dai commentatori più attenti dei nostri fatti economici, forse per la semplicissima ragione che in realtà non è stato fatto niente di pianificato o programmato per facilitare l’ accesso a EXPO 2015 delle nostre piccole e piccolissime imprese sparse su tutto il territorio Italiano. Ma forse per qualcuno il piatto era troppo ricco e troppo ghiotto e quindi da tenere riservato a pochi fortunati, e infatti un bel (!) giorno è saltato fuori che la grande “abbuffata spartitoria” era già in atto da tempo. In ogni caso, di fatto, EXPO 2015 e piccola impresa e di conseguenza le Reti di Imprese che delle stesse potevano costituire l’ aggregato dimensionalmente idoneo a prendervi parte, sono argomenti passati quasi completamente sotto un silenzio diffuso e a dir poco imbarazzante. Un silenzio assordante.. 

Iniziative anche di piccole aziende tra Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia ce ne sono, ma come sempre lasciate agli sforzi titanici del singolo che dovrà misurarsi da solo contro colossi di dimensioni globali. Insomma ancora una volta non c’è stata la lungimiranza di guardare alle nostre piccole (circa 200.000 con meno di 50 addetti ciascuna, per un’occupazione totale di 3.000.000 di addetti) e micro (circa 4.000.000 con meno di 10 addetti ciascuna, per una occupazione totale di 7.500.000 addetti) ed alla forza impressionante che avrebbero potuto avere e che, ancora per una volta, rimarrà del tutto inespressa. Senza contare ovviamente le PMMI di tutte le altre regioni, soprattutto del centro, sud e isole, quasi del tutto completamente escluse da qualsiasi possibilità di partecipare (uno scandalo, se pensiamo a cosa rappresenta il nostro patrimonio culturale ed artistico a livello mondiale).

Insomma, l’impressione è che anche per questo nostro Italianissimo EXPO 2015, che poteva segnare un momento di riscossa-paese, il tempo ormai stia scadendo, e non certo nel migliore dei modi. Non si capisce più nemmeno lo stato avanzamento lavori delle stesse infrastrutture: sono in ritardo, sono nei tempi, ce la faranno o no ? Tre le notizie che trapelano, tutte piuttosto incerte, si sente parlare purtroppo di diversi paesi che stanno rinunciando a partecipare, per varie ragioni. 

E quindi cosa fare ? Molto semplice, ancora una volta, in assenza di qualsiasi proposta di ampio respiro e di medio lungo periodo, l’unica cosa da fare è pensarci e organizzarci da soli e per tempo..Ed è quello che in ASSORETIPMI faremo già a partire dal rientro a Settembre cominciando però a spostare lo sguardo oltre un EXPO 2015 che per molti continua ad essere un fatto ancora del tutto misterioso, e puntando oltre, verso il 2017 in Kazakistan o addirittura verso il 2020 in Dubai.

Come ASSORETIPMI ci organizzeremo soprattutto per essere i fautori di un movimento che dovrà spingere il più ampio numero possibile di RETI organizzate per tempo, con il know how necessario e tutte le informazioni rilevanti del caso, verso quelle destinazioni che soprattutto in termini di una realistica programmazione spazio-temporale si dimostrano alla portata delle nostre piccole e micro imprese.

Almeno a questo, forse, EXPO 2015, così vicino e contemporaneamente così evanescente, potrebbe essere servito. A ribadire cioè che in Italia i piccoli imprenditori devono cominciare ad organizzarsi da soli, soprattutto costituendo un sempre maggior numero di Reti di Imprese per affrontare il mercato globale, e con un lavoro di pianificazione e programmazione di medio-lungo periodo che deve altrettanto provenire dal basso, cioè da loro stessi, perchè aspettarsi imbeccate dall’alto resta sempre un’utopia che rischia di distruggere per sempre il nostro patrimonio produttivo costituito praticamente al 99% proprio da imprese di piccole dimensioni.

E se invece mi sto sbagliando e le nostre PMMI avranno in questo EXPO 2015 tutto lo spazio e la considerazione che meritano, in Rete o meno, ben felice di essere smentito.

Buona estate e buon ferragosto a tutti.

 

Eugenio Ferrari, presidente ASSORETIPMI

 

Approfondimenti:

http://triskel182.wordpress.com/2014/02/21/expo-2015-a-rischio-flop-11-paesi-disertano-milano-alessio-schiesari/

http://www.secolourbano.com/

http://www.beppegrillo.it/2014/08/il_fallimento_dellexpo.html

 

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