L’evoluzione della normativa sulle startup innovative, introdotta con la legge 193 del 16 dicembre 2024, ha reso ancora più strategica la ricerca di investitori. Se da un lato sono stati introdotti incentivi fiscali più vantaggiosi, dall’altro sono aumentati i requisiti per mantenere lo status di startup innovativa, imponendo agli imprenditori una pianificazione più attenta e professionale della propria attività. In questo scenario, strumenti come il business plan, la valutazione pre-money e il pitch diventano fondamentali per attrarre investitori e garantire la sostenibilità dell’impresa.

Richiedi il contatto gratuito con gli esperti di Pierpaolo Vannucci ADVISORS Stp a.R.L. per approfondimenti a questo link su Google: https://forms.gle/u7Yhrz4HWnZabwn6A


Le nuove sfide per le startup innovative

Le recenti modifiche normative hanno introdotto condizioni più stringenti per la permanenza nel registro delle startup innovative. In particolare, dopo il terzo anno, una startup dovrà soddisfare almeno uno dei seguenti requisiti:

  • Aumentare al 25% la percentuale di spese in ricerca e sviluppo;
  • Stipulare contratti di sperimentazione con la Pubblica Amministrazione;
  • Dimostrare un incremento dei ricavi o dell’occupazione superiore al 50%;
  • Costituire una riserva patrimoniale superiore a 50.000 euro, attraverso finanziamenti convertibili o aumenti di capitale;
  • Ottenere almeno un brevetto.

Inoltre, per le startup che desiderano prolungare la loro permanenza nel registro oltre il quinto anno, è richiesto un aumento di capitale superiore a 1 milione di euro o un incremento dei ricavi del 100% annuo. Questi criteri evidenziano l’importanza di attrarre capitali da investitori privati, venture capital e business angel.

Questo inasprimento della normativa è compensato dall’innalzamento della detrazione fiscale al 65% per l’investimento nel capitale sociale di startup innovative da parte di persone fisiche nei primi tre anni di vita della startup.

Come trovare investitori: gli strumenti indispensabili

Uno dei passi fondamentali per presentare un’idea imprenditoriale sul mercato consiste nella redazione del Business plan, del Pitch e, della valutazione pre-money, necessaria per determinare un prezzo al quale offrire la quota della propria società. Si tratta di documenti che gli investitori richiedono nel momento in cui si approcciano ad un’azienda prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

Pertanto, predisporre questi tre documenti in maniera precisa e professionale può fare la differenza nell’attrazione di investimenti fondamentali per crescita e lo sviluppo di un progetto imprenditoriale. Per quanto l’idea di business possa essere vincente, è importante per l’imprenditore creare un biglietto da visita adeguato, soprattutto se si vuole presentare la propria idea a fondi di investimento che quasi quotidianamente si trovano a fare uno screening tra le molteplici proposte che gli pervengono.

Il business plan

    Il business plan deve essere in grado di sintetizzare in un documento l’idea imprenditoriale, facendo emergere i punti di forza e le criticità del modello di business proposto. Deve evidenziare quali sono gli elementi che rendono il progetto capace di generare redditività e quali sono i presupposti economico-finanziari sui quali si basa.

    Deve descrivere il progetto imprenditoriale a 360 gradi evidenziando gli aspetti fondamentali relativi a obiettivi, strategie, vendite, marketing e previsioni economico-finanziarie.

    Il Business Plan viene utilizzato sia all’interno dell’impresa come guida strategica, sia come documento da presentare a istituti finanziari o nuovi soci per la richiesta di finanziamenti in conto capitale o a debito. Si compone di due parti:

    • La parte descrittiva spiega il progetto, il mercato competitivo e le risorse necessarie per raggiungere gli obiettivi del piano.
    • La parte numerica presenta le proiezioni economiche, patrimoniali e finanziarie prese in esame nella parte descrittiva.

    La parte introduttiva del business plan fornisce le informazioni generali sull’impresa e sul suo modello di business. L’imprenditore, pertanto, dovrà prestare molta attenzione nella cura di questa prima parte che avrà l’obiettivo di catturare l’attenzione e aumentare la curiosità del lettore in poche e semplici parole. All’interno di questa prima parte, definita in gergo “Executive Summary” si dovrà esplicitare la mission aziendale e quali sono i fattori critici di successo.

    Successivamente si dovranno presentare in maniera esaustiva e dettagliata i prodotti/servizi offerti, quali sono i processi che portano al go-to-market e, soprattutto, quali sono, se esistono, i fattori che li distinguono dalla concorrenza attuale e potenziale.

    Altro elemento fondamentale all’interno della parte descrittiva di ogni business plan è l’analisi di mercato.

    All’interno di questa sezione del business plan l’imprenditore deve dimostrare di avere piena consapevolezza del mercato nel quale intende offrire i propri prodotti/servizi. Tramite analisi sia di tipo qualitativo che di tipo quantitativo l’imprenditore dovrà identificare e soprattutto quantificare in maniera precisa il target di mercato a cui indirizzare la propria offerta. Dovrà identificare la nicchia precisa di mercato non ancora servita o servita in parte che presenta quelle esigenze e quei bisogni che il prodotto/servizio intende soddisfare.

    Parte descrittiva e parte numerica si completano e si sovrappongono inevitabilmente. Nella parte descrittiva, infatti, si andrà a segmentare il mercato e la clientela e si forniranno le assumption che sono alla base delle proiezioni di vendita contenute nel conto economico previsionale.

    Senza una robusta descrizione delle assumption le proiezioni sui ricavi attesi risultano deboli e il business plan nel suo complesso perde di credibilità.

    Una volta stabilite le assumption alla base degli obiettivi di vendita si dispone l’analisi del break-even-point e quindi si calcola quelle che sono le quantità che dovranno essere vendute per raggiungere il pareggio tra costi e ricavi.

    Aspetto fondamentale sarà poi definire quelli che sono i risultati previsionali attesi negli anni futuri. Per procedere si utilizzeranno, tra le altre cose, i dati contenuti nell’analisi di mercato predisposta nella parte descrittiva. L’analisi di mercato infatti contiene le informazioni sui trend di mercato e sui CAGR, che dovranno essere i benchmark sui quali si poggiano le ipotesi di crescita: una crescita dei ricavi del 20% annuo potrebbe risultare non realistica se il prodotto/servizio è all’interno di un mercato che cresce dell’8%.

    Affianco alla parte economica, è di fondamentale importanza predisporre una situazione patrimoniale attuale e prospettica e, soprattutto, un’analisi dei flussi di cassa. Quest’ultima dovrà dare evidenza della sostenibilità finanziaria del progetto intesa come la capacità dell’azienda di far fronte con le proprie entrate alle uscite di cassa. L’analisi prospettica dei flussi di cassa permetterà all’azienda di prevedere eventuali squilibri di cassa e quindi mettere in atto in maniera preventiva tutte le azioni del caso per scongiurarla o ridimensionarla.

    La valutazione pre-money

    Altro elemento da prendere in considerazione nel momento in cui si cercano nuovi investitori è il valore che si vuole attribuire all’azienda oggetto di trattativa.

    La valutazione aziendale “pre-money” è la relazione che descrive quali sono le motivazioni alla base del valore monetario attribuito all’azienda che intende offrire le proprie quote ad una platea di investitori interessati.

    Attribuire un valore monetario all’azienda è di fondamentale importanza poiché è sulla base di questo valore che si stabilisce la percentuale del capitale che viene offerta in fase di sottoscrizione.

    Approcciarsi ad una trattativa con un investitore senza una solida valutazione pre-money è molto rischioso in quanto si potrebbe sovrastimare la percentuale di quota societaria che un investitore otterrebbe a fronte del suo conferimento.

    D’altra parte la valutazione pre-money attenua l’asimmetria informativa tra investitore e società, in quanto permette al primo, tramite lo studio della valutazione, di avere un quadro completo sul processo che ha portato alla determinazione del valore aziendale e prendere così una decisione di investimento più consapevole.

    Il Pitch

    Il pitch rappresenta la massima sintesi di un progetto imprenditoriale. Scritto spesso in forma di presentazione in power point, dovrà, in poche pagine, fornire gli elementi distintivi di una idea di business.

    Il pitch sintetizza quello che è scritto e dettagliato nel business plan, fornendo una panoramica del progetto imprenditoriale che permetterà al lettore di avere un buon grado di conoscenza dell’azienda anche senza approfondire altri documenti di dettaglio.

    Di solito il pitch si sostanzia in una presentazione di 15-20 slide ciascuna delle quali conterrà gli elementi essenziali del business plan, e quindi:

    • I promotori del progetto;
    • La mission aziendale e il modello di business;
    • L’analisi di mercato e le assumption sugli obiettivi di vendita;
    • Gli economics, ovvero i dati economici e finanziari;
    • Eventualmente altre informazioni relative all’offerta che si vuole sottoporre ai potenziali investitori.

    Obiettivo del pitch sarà quello di catturare l’attenzione del potenziale investitore e spingerlo a proseguire nella lettura di altri documenti di dettaglio che l’azienda fornirà successivamente. Dovrà quindi contenere informazioni chiare e puntuali sul progetto imprenditoriale e sui risultati attesi.

    Prospetto per Investitori

    Il prospetto per investitori è un documento sintetico che riepiloga le principali caratteristiche dell’investimento richiesto e fornisce agli investitori un quadro chiaro e immediato dell’opportunità di investimento. È un elemento chiave nella fase di raccolta di capitali, poiché consente di comunicare in modo efficace i punti di forza del progetto e le prospettive di rendimento.

    Le principali informazioni contenute nel prospetto per investitori includono:

    • Importo dell’investimento richiesto – La somma necessaria per lo sviluppo del progetto e gli obiettivi strategici a cui sarà destinata.
    • Tipologia di investimento – Specifica la forma dell’investimento proposto, che può essere equity, convertible note, SAFE o altre soluzioni finanziarie.
    • Valutazione pre-money e post-money – Indica il valore attribuito alla startup prima e dopo l’investimento, fornendo agli investitori una chiara comprensione della quota di capitale acquisita in cambio del finanziamento.
    • Ritorno atteso per l’investitore – Stima dei potenziali guadagni derivanti dall’investimento, basata su proiezioni finanziarie e crescita del business.
    • Exit strategy – Definisce le modalità attraverso cui gli investitori potranno monetizzare il loro investimento in futuro, come IPO (Initial Public Offering), acquisizione da parte di un’altra società, buyback delle quote da parte dei soci fondatori o distribuzione dei dividendi.

    Il prospetto per investitori, quindi, non è solo un documento informativo, ma uno strumento strategico per convincere i potenziali investitori della solidità e dell’attrattività dell’opportunità proposta. Una sua corretta redazione, chiara e professionale, aumenta le possibilità di successo nella raccolta fondi.

    L’assistenza del nostro studio

    Come specificato in apertura di articolo, Il business plan, insieme al pitch e al prospetto per investitori, rappresentano i documenti fondamentali che vengono richiesti durante tutta l’attività di “fundraising” sia che si tratti di richiesta di investimenti privati sia che si tratti di finanziamenti pubblici e bancari. Esso dovrà avere quindi la capacità di esprimere rapidamente gli obiettivi e le caratteristiche vincenti del progetto imprenditoriale e la sua corretta redazione è fondamentale per potersi presentare davanti ai potenziali finanziatori e investitori con un progetto credibile.

    Il nostro studio è in grado di assistere gli imprenditori nella stesura di un business plan, di una relazione di valutazione e di un pitch professionali, seguendo quelle che sono le best practices consolidate nel settore del Private Equity e del Venture Capital.

    Richiedi il contatto gratuito con gli esperti di Pierpaolo Vannucci ADVISORS Stp a.R.L. per approfondimenti a questo link su Google: https://forms.gle/u7Yhrz4HWnZabwn6A


    Se sei interessato/a a conoscere meglio e a collaborare con ASSORETIPMI – ASSOCIAZIONE RETI DI IMPRESE PMI, come associato o Delegato esperto di settori e di mercati, siamo una realtà nazionale e indipendente presente in tutte le Regioni Italiane e in alcuni Paesi Esteri con i nostri Delegati e Delegate e con più di 150.000 utenti nei nostri 12 gruppi di Settore su Linkedin, che mira allo sviluppo e valorizzazione dei territori e della popolazione che ne fa parte, attraverso la coesione e inclusione e dello sviluppo di opportunità di crescita, puoi contattarci via mail:
    direzione@assoretipmi.it o assoretipmi@gmail.com o ai seguenti numeri :
    Eugenio Ferrari, presidente + 39 348 2610825 | Monica Franco, vicepresidente + 39 348 4525093

    News! nuova procedura di adesione ad ASSORETIPMI | 365

    A partire dal 7 Marzo 2025, con delibera del Consiglio Direttivo di ASSORETIPMI, le nuove adesioni e i rinnovi da effettuare non scadono più al 31 dicembre di ogni anno, ma valgono 365 giorni dalla data di completamento adesione con il versamento della quota , in qualunque mese e momento dell’anno sia effettuata.

    Per il ruolo di Delegato Esperto, contattare il Consiglio Direttivo alle mail di cui sopra o via cellulare ai numeri sopra riportati. Leggi tutto su COME ASSOCIARSI